Il prode Dépardieu e l’oste screanzato – o forse era il contrario? Una favola dei nostri tempi

Un celeberrimo teatrante buongustaio, asserendo di non voler legami di sorta, lasciò il suo paese d’origine in cerca di libertà. In realtà il governatore l’aveva minacciato di duri balzelli sui suoi sudaticci guadagni e il commediante ghiottone non voleva in alcun modo cedere a simil ricatto.

Così, si recò nelle Terre Fredde, dove fu accolto a braccia aperte dagli illuminati governi di colà. Tuttavia, il clima delle Terre Fredde, si sa, è molto meno ospitale dei suoi condottieri… e anche la cucina non è un granché. L’uomo grande, e in cuor suo grand’uomo, prese quindi la strada verso Sud. E scendendo scendendo si fermò in un piccolo sobborgo di pietra traforata affacciato sul mare, dove sperava di trovar quiete e riposo.

Ma nella magica notte di Natale il sonno del giusto fu interrotto sul tardi da rumori e musica. L’attorante goloso sporgendosi si avvide –ahilui troppo tardi!- di aver preso residenza su una bettola frequentata da loschi figuri, donde salivano esalazioni pestifere per il suo naso avvezzo a vini raffinati e schiamazzi inverecondi. Ah, come aveva fatto a non accorgersene? Insomma, il giorno dopo, armato di coraggio e a panza protesa, il vorace recitonzolo affrontò il plebeo di nome Fernando che di tale locanda era oste.

Disdetta e disdoro! Costui osò sventolare sul naso suddetto un’autorizzazione del podestà, contro la quale nulla poteva l’eroe.

Mais alors! si disse il nostro, come agire contro tanta sfacciataggine? La forza pubblica, prontamente accorsa alle lamentele dell’illustre ospite, inflisse una reprimenda al vile oste. Non pago, la notte seguente il guitto intenditore, tendendo un tranello ai giovinastri sotto le sue finestre assiepati, pensò di inondarli con un getto d’acqua (non proveniente -si spera- da un pitale).

Senza voler comprendere il suo manifesto torto, l’oste manigoldo a quel punto invocò a sua volta l’intervento delle forze dell’ordine, costringendo alla fuga verso i patri lidi il saltimbanco gourmet.

Dove sia la ragione, dove il torto, chi può dirlo. Chi ama il silenzio buon senso vorrebbe non cercasse rifugio dove si passano allegre serate. E chi ama il fracasso dovrebbe pensare che non è solo al mondo.

Tuttavia, ci piace ricordare i tempi meno aspri quando in veste d’attore il gourmand declamava:

Ma cantare, sognare, ridere? Splendido. Da solo, in libertà. Avere l’occhio sicuro, la voce in chiarità, mettersi, se ti va, di sghimbescio il cappello, per un sì, per un no, fare un’ode o un duello.

Con la spada sguainata, e non col secchio in mano.

N.B. Liberamente ispirato alla peripezie di Gérard Dépardieu con il fisco francese e con il gestore di una birreria di Lecce. Ai posteri l’ardua sentenza…

 

firma FS5bis

Tag:, , , , , ,

Categorie: diVagazioni

Autore:diLetti e Riletti

Blog di libri, letture, divagazioni. www.dilettieriletti.wordpress.com

Iscriviti

Iscriviti al nostro feed RSS e ai nostri profili sociali per ricevere aggiornamenti.

2 commenti su “Il prode Dépardieu e l’oste screanzato – o forse era il contrario? Una favola dei nostri tempi”

  1. zaino70
    14 gennaio 2014 a 15:25 #

    Se l’oste avesse ricevuto un euro per ogni cliente di albergo o ristorante disturbato dall’ubriachezza molesta di Obelix durante la sua lunga carriera, avrebbe potuto chiudere l’esercizio e vivere di rendita alle Barbados. Chi l’ha fatto, l’aspetti.

    • 14 gennaio 2014 a 15:29 #

      Eh…! ma com’è difficile in vecchiaia ricordare gli errori di gioventù.

E tu cosa ne pensi?

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Emma

Politique, trucs pour réfléchir et intermèdes ludiques

you can call me outsider

io. tu. panna montata. manette. altre domande stupide?

Se lo scrivi resta

diario di una ragazza comune, ottimista a modo suo

marisa salabelle

Quando finalmente i vigili del fuoco ebbero sfondato la porta, l’odore, che fino a quel momento era filtrato attraverso gli spiragli, si diffuse per tutto il pianerottolo. La signora Lotti, che abitava nell’appartamento di fianco, fece un passo indietro; i volontari della Misericordia entrarono con la barella; Lorella strinse il braccio di suor Maria Consolazione.

Luca Bottura

Satira gratuita, ma anche a pagamento

PARLA DELLA RUSSIA

I took a speed-reading course and read War and Peace in twenty minutes. It involves Russia.

TRECUGINE

le cugine parlano di libri

diLetti e riLetti

La sola nazione che conti: la letteratura

Il pulpito del libraio

Accade in una libreria di provincia. Voi umani non potreste nemmeno immaginarlo!

VITA DA EDITOR

Interviste, recensioni, riflessioni sulla letteratura e retroscena dell’editoria

Scrivere creativo

Esercizi di scrittura creativa.

strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Muninn

libri da ricordare

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: