Archivi delle etichette: diScritti in dispensa

Di rose e viole – Brasato al Barolo

L’uomo contemplava la sera ingoiare voracemente le colline: lontano, un carro di ritorno dalle vigne affondò nella bruma senza rumore, come un rospo nel fango grigio. Si voltò a cercare il bicchiere colmo del barolo di Fontanafredda e lo sollevò verso la luce morente; pure, un’ultima stilla di giorno attraversò il cristallo, sprigionando richiami di […]

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Dicembre 1895 – Risotto alla folaga (alla Puccini)

Gli spari avevano sventrato il silenzio di quella mattina cupa, sollevando starnazzi e fischi e batter d’ali: due uomini fecero capolino dal cesto, muovendosi a fatica nell’acqua torbida. Recuperato l’animale ancora palpitante, salirono sul barchino per tornare verso la riva; il lungo legno ammuffito tracciava brividi argentei sul lago sfiorato da un sole decembrino appena […]

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Gigliola e Adelina – Torta al burro d’arachidi

                “Mi fanno male i piedi, guarda come sono gonfi. Chi me le mette le calze? Ho freddo alle dita e mi devono venire a mettere le calze. Ma lo vedi che sei proprio una scema rimbambita? Mi devi chiamare quell’infermiera secca, quella che pare una mazza e […]

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La deduzione – Filetto al tè nero

– Dottore, non so cosa mi accade… sono così confusa. – Vorreste tentare di spiegarlo, Milady? – Accostatevi, dottore… venite qui, accanto a me. Sono così… -la dama abbassò gli occhi come se un’improvvisa timidezza la assalisse – sono così affranta. Vedete, temo non si tratti di una indisposizione né di un momentaneo malessere. Direi […]

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Stretto – Timballo di anelletti vegetariano

Stretto. Stretto. Stretto. Possiedo un vocabolario molto vasto ed uso 6432 parole nelle mie conversazioni quotidiane. Di qui la prima questione: perché ne conosco il numero preciso? E perché l’unica che mi invade il cervello ora è “stretto”? Vorrei mettermi in piedi e questo è davvero buffo, sono anni che desidero avere più tempo per […]

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Cap. III Quello che sostiene il medico – اصابع زين Dita di Zineb

Mentre la banda si allontana, trascinandosi appresso vescovo, statue e buona parte della folla, Cuncettina resta pietrificata a guardare la venditrice di passatiempi. Che fosse una macàra era cosa nota: Cuncettina stessa più volte era ricorsa ai suoi talenti per risvegliare la deficitaria passione del fu Cazzato Ippazio e aveva trovato un efficace rimedio in […]

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Cap. II Quello che racconta Shahrazad – طاجين Tajine di verdure

Ogni volta che Teresa guardava Scerazà sudava, come se una folata di scirocco la investisse e le sue carni flosce cominciassero ad avvampare, in particolare quelle mollicce di cosce e braccia. Quella stregaccia però conosceva i segreti di tutti e, con qualche fico caramellato, la si poteva corrompere e farsi raccontare tutto: chi prendeva pozioni […]

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Cap. I Quello che dicono le comari – حُمُّص Hummus

–Cummare Cuncettina, bonasera e bona festa! Cuncettina, al secolo Concezione De Matteis vedova Cazzato, cerca di girare la testa per vedere da chi provenga il saluto, ma il collo è un anello di grasso schiacciato tra l’incalzare del triplice mento e il torreggiare del seno: così, bloccata tra la propria mole e la folla che […]

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Sono tra noi (Cheesecake alla radigorda)

– Io a queste cose non ci credo. Aveva esordito così il mio amico, mentre si accendeva la terza sigaretta da quando avevamo preso posto al pub di Trippet Lane. Era una giornata di marzo, sono quasi certo fosse martedì, perché di solito il martedì ci fermavamo, dopo il panino con l’arrosto, a mangiare un […]

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L’amara verità è piena di buchi (Soufflé al formaggio)

“Ok, ok, ok, niente panico” pensò, mentre con un morso cercava di piegare una sbarra di ferro. Era stato sempre considerato un soggetto di intelligenza superiore, eppure stavolta temeva di impazzire, compiva gesti davvero insensati, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di fuggire. Compreso spezzarsi un dente. Cominciò a girare in circolo in quella gabbia quadrata, […]

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Tap-pate-evi la b-bocca (Pappa ai q-q-quattro p-p-pomodori)

Il direttore e il responsabile delle rotative si fronteggiavano con foga. -Ernesto, vi prego, vi supplico. Volete che mi metta in ginocchio? Va bene, mi metto in ginocchio. -Insomma, smettetela, santo cielo! se vi dico che non si può, non si può. -Solo venti minuti, vi scongiuro. -Quindici, e alzatevi che siete ridicolo. -Vi giuro, […]

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Emma

Politique, trucs pour réfléchir et intermèdes ludiques

you can call me outsider

io. tu. panna montata. manette. altre domande stupide?

Se lo scrivi resta

diario di una ragazza comune, ottimista a modo suo

marisa salabelle

Quando finalmente i vigili del fuoco ebbero sfondato la porta, l’odore, che fino a quel momento era filtrato attraverso gli spiragli, si diffuse per tutto il pianerottolo. La signora Lotti, che abitava nell’appartamento di fianco, fece un passo indietro; i volontari della Misericordia entrarono con la barella; Lorella strinse il braccio di suor Maria Consolazione.

Luca Bottura

Satira gratuita, ma anche a pagamento

PARLA DELLA RUSSIA

I took a speed-reading course and read War and Peace in twenty minutes. It involves Russia.

TRECUGINE

le cugine parlano di libri

diLetti e riLetti

La sola nazione che conti: la letteratura

Il pulpito del libraio

Accade in una libreria di provincia. Voi umani non potreste nemmeno immaginarlo!

VITA DA EDITOR

Interviste, recensioni, riflessioni sulla letteratura e retroscena dell’editoria

Scrivere creativo

Esercizi di scrittura creativa.

strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Muninn

libri da ricordare