
Bunker Hill è una collina nel centro commerciale (downtown) di Los Angeles, in California. Un tempo residenza di cittadini facoltosi, dopo la Prima Guerra Mondiale e in seguito all’enorme crescita della città, il quartiere iniziò ad essere abbandonato, nonostante la bellezza degli edifici esistenti.
Del vecchio quartiere resta oggi ben poco: un folle (almeno per la visione europea che tende a ristrutturare e conservare i centri storici fin dove è possibile) piano edilizio iniziato nella seconda metà del Novecento e ancora da concludere fece radere al suolo le splendide residenze vittoriane e abbassare la collina per far spazio ad ampie strade e a grattacieli.
Tuttavia il fascino che lo contraddistinse resta vivo, grazie ai romanzi di John Fante, e soprattutto al suo ultimo, Sogni di Bunker Hill, scritto quando ormai lo scempio era compiuto.
Come lo stesso autore nella sua giovinezza, è a Bunker Hill che approda Arturo Bandini, eroe disilluso e ormai pronto alla rinuncia, al ritorno.
Così, ‘fanculo Los Angeles, le tue palme, e le tue donne con i culi alti, e le tue strade alla moda, perché io me ne vado a casa, torno in Colorado, torno nella dannata migliore città degli Stati Uniti: Boulder, Colorado.
da Sogni di Bunker Hill, John Fante, ed. Einaudi, trad di F. Durante
Negli anni ’30 –quando John Fante abita nell’Alta Vista Hotel prima di spostarsi verso il mare- Bunker Hill è un quartiere malfamato e cadente, tanto da diventare negli anni seguenti e poco prima della sua distruzione, set cinematografico di numerosi noir dell’agognata/odiata Holllywood.
A questo luogo iconico, ormai quasi del tutto stravolto (resta infatti solo la funicolare Angels’ Flight), ma immortalato nelle pagine di Fante e ricreato nel famoso film L.A. Confidential, è dedicata un’interessante mostra presso la Central Library di Los Angeles (della biblioteca vi parlerò a breve).
E tu cosa ne pensi?