
Durante una tournée in Kansas, nell’ottobre 1993, Kurt Cobain chiese di incontrare William S. Burroughs, fondatore e simbolo della beat generation. Nonostante gli anni che li separavano, l’incontro fu importante per entrambi, come si evince anche dalle frasi che ebbe poi a pronunciare lo scrittore dopo la morte del musicista.
“Cobain era molto timido, molto gentile, e ovviamente apprezzava il fatto che non fossi per nulla reticente ad incontrarlo. C’era qualcosa in lui di fragile e accattivante e perso.”
“Ciò che ricordo di lui è l’incarnato mortalmente grigio delle sue guance. Per Kurt non è stato un atto di volontà uccidersi. Per quel che potevo vedere, era già morto“.
Dalla lettera d’addio di Kurt Cobain
“…Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.”
E tu cosa ne pensi?